
RIFLESSIONI SULLA FOTOGRAFIA.
Quando scatto una fotografia
spesso al suo interno c’è una parte di me stesso,
qui vi parlo di me.
Cosa caratterizza il mio approccio fotografico?
la fotografia di matrimonio in stile reportage.
La famiglia dello sposo si sta dirigendo verso la chiesa per la celebrazione del matrimonio.
FOTOGRAFO DI MATRIMONIO IN STILE REPORTAGE
Quando si tratta di fotografia, mi ispiro molto al viaggio
La fotografia di matrimonio è un viaggio che inizia sin dai primi incontri con gli sposi, immergendomi nelle loro vite. Come ogni viaggio, devi essere pronto a improvvisare e adattarti.
Ricordo il mio primo viaggio da bambino, quando mio padre mi ha portato in Europa orientale, attraverso luoghi nuovi credo volesse che aprissi i miei occhi a un mondo di esperienze e conoscenze, diventassi più curioso.
Questa curiosità mi ha plasmato come fotografo, lasciandomi sempre libero di trovare nuove “prospettive” e ha stimolato la mia voglia di conoscere, come fa la fotografia oggi.
Il viaggio ci forma e ci adatta, così come la fotografia ci permette di esplorare nuove esperienze e di lasciarci trasportare dalle emozioni del momento.
Fotografo perché “sono” non perché si fa così. La fotografia è qualcosa di personale e non definizione.
Da papà di un bambino e di una bambina.
Ma il papà dello sposo o della sposa?
Mi sono chiesto da padre di due figli, osservando i papà degli sposi che ho fotografato, quali fossero le loro sensazioni in quei momenti unici.
Prima di diventare padre, l’unico pensiero che avevo riguardava la sposa e la mamma, lei sempre partecipe ad ogni decisione, figura molto importante nell’organizzazione del matrimonio, spesso addirittura mi sono visto la mamma arrivare in studio con la figlia per sentire le mie proposte per il servizio fotografico di matrimonio, ma ritorniamo ai Papà.
Loro spesso distaccati, quando arrivo solitamente per la preparazione della sposa, sono dal fiorista ad allestire l’auto, a tagliare il salame e preparare il panbiscotto, spesso in canottiera o vestiti comodi, tutto questo fa sembrare che le emozioni non esistano per loro, a mio parere è solo questione di restare impegnati per non farle trasparire. Ci sono però i momenti dove anche un padre non ce la fa proprio. In particolare quello che mi spinge a fare questa riflessione è rivolto ai papa dello sposo, lui invece è davvero una figura in disparte ma in quei padri ho visto le emozioni piu belle e forti, sono state proprio quelle che mi hanno portato a farmi quella domanda: “ ma cosa provano i papà ?” Beh da papà di Anita ed Edoardo, non so rispondere ora, sono fermamente convinto che ognuno di noi prova emozioni determinate e non si possono capire se non nel momento in cui queste escono.











